“I periodi di transizione, ovvero quelli durante i quali si attende solo che le cose cambino, meno durano, meglio è. Soprattutto perché quando ci si augura che le cosa cambino, significa che non stanno andando bene. Il periodo di transizione per il mercato immobiliare sta durando da talmente tanto tempo da far si che le cose non vadano male, ma addirittura malissimo. Per il mercato immobiliare in generale, ma ancor di più per il mercato immobiliare turistico, per le seconde case, che rappresentando un “di più” stanno soffrendo questa crisi del mattone in maniera ancor più drammatica”. Ad affermarlo è Piernando Gallo, agente immobiliare da anni protagonista della compravendita in valle Brembana, uno dei più profondi conoscitori del mercato immobiliare turistico che, afferma, “oggi sta soffrendo come mai in un recente passato. Al punto che anche abbassando in maniera considerevole la domanda si fa una fatica terribile a vendere”.
Chalet venduti sulla carta pochi anni fa a a 190mila euro oggi restano invenduti a a 150mila
Un esempio? Chalet che pochi anni fa erano stati venduti sulla carta, con una discreta facilità, a 190mila euro, oggi faticano a trovare acquirenti anche se proposti a 150mila. E neppure la pietra, il legno, le travi a vista, che fino a poco tempo fa avevano fatto la differenza, riescono più a trainare la trattativa: “Le uniche compravendite riguardano edifici particolarissimi, in qualche caso unici, come per esempio un cascinale del 600 nella parte più alta di San Pellegrino, a quasi 1000 metri di quota, ideale per ospitare un agriturismo e per il quale sono giunte addirittura decine di richieste, o dei rustici particolarissimi. In pratica una minima percentuale di quello che c’è in vendita e che, purtroppo da mesi, resta invenduto. “Quello delle seconde case in Valle Brembana è diventato un mercato selettivo come non mai, e proprio per questo difficilissimo, e le previsioni per il 2014 non ci lasciano troppe speranze anche perché l’industria del turismo” da noi sta pagando il conto di decenni d’incapacità nel programmare investimenti, iniziative, nel creare i presupposti affinché il turismo possa davvero finalmente decollare e, con esso, il mercato immobiliare delle seconde case.
Molti amministratori non sanno cosa voglia dire la cultura del turismo
La verità”, è l’amarissimo sfogo di Piernando Gallo, “è che molti nostri amministratori non sanno neppure lontanamente cosa voglia dire la cultura del turismo che invece in altre regioni di montagna è altissima. Non è certo un caso che in Trentino le case, anche là proposte a prezzi ribassati per via della crisi, si stiano vendendo mentre da noi no. Eppure le nostre montagne sono bellissime, sono a brevissima distanza da Milano che nel 2015 ospiterà l’Expò, evento mondiale di portata unica. Un evento che senza progetti importanti, concreti, rischia di diventare l’ennesima occasione perduta. La più grande, la più imperdonabile”.
Testo realizzato da Baskerville srl per www.casavuoisapere.it
Che fine hanno fatto i mega progetti (del signor Percassi) tanto sbandierato pochi anni fa, con disegni di progetti di strutture che sembravano costruite utilizzando la montagna”, maxi piscine, centri per lo shopping… Sembrava che San Pellegrino terme dovesse rtornare ai fasti della Belle Epoque, che nel giro di poco tempo potesse attirare come mosche turisti amanti delle terme, giocatori nel casinò, ospiti del Grand Hotel…. Salite in valle a vedere come siamo ridotti: un cimitero vivente…. E poi qualcuno si stupisce perchè non si vendono le seconde case?
La domanda è: crolleranno ancora di più i prezzi delle case in montagna? Un paio d’anni fa ho letto un’intervista proprio al signor Piernando Gallo in cui affermava che con il calo dei prezzi raggiunto era arrivato il momento migliore per acquistare… In teoria, quellle affermazioni avrebbero dovuto essere interpretate come la fine della disceda dei prezzi e l’inizio della risalita (o quantomeno di una stabilizzazione) o mi sbaglio? Però in questi ultimi due annnila corsa al ribasso è proseguita…
Sono di Milano, vengo da 32 anni in vacanza sulle montagne del valli bergamasche, con una certa preferenza, ammetto, per la valle Seriana rispetto alla Valle Brembana. Cinque anni fa, convinta dai miei figli che mi hanno proposto di farmi da taxi, sono andata in Val di Fassa. Pensavo costasse chissà quanto di più: macchè. In compenso ho avuto moltissimo di più, non tanto per quanto riguarda le bellezze naturali, ma per l’offerta, il servizio. Per fare un paragone calcistico,come andare a vedere Real Madrid – Bayern Monaco dopo essere stati abituati a guardare Albino Leffe – Alzano. La montagna è bellissima anche in provincia di Bergamo (la Presolana è incantevole), sono i bergamaschi che da 32 anni a oggi hanno saputo aggiornare solo i prezzi, lasciando i servizi com’erano. Addio montagne bergamasche. Senza troppi rimpianti, se non quello di non aver preso 30 anni fa la strada del Trentino…
Già non sono riuscita, in due anni! a trovare un acquirente per la mia casetta in montagna, se pubblichiamo questo tipo di notizie non la venderò mai più!!!!
Dieci anni fa a un amico è stato offerto di acquistare una casa in una nota località sciistica dell’alta valle Brembana. L’amico mi ha chiesto cosa ne pensassi, l’ho sconsigliato caldamente. Mi ha ascoltato, nonostante un venditore gli avesse raccontato bellissime favole di valori destinati a mantenersi e addirittura ad aumentare mentre nel frattempo il nuovo proprietario avrebbe potuto affittarla, a cifre sempre interessantissime, traendone ulteriore vantaggio… . Da dieci anni il mio amico non fa che ringraziarmi per i consiglio che gli ho dato. Fatti due conti avrebbe perso, dal 2006 a oggi, quasi la metà dei sodi che gli erano stati richiesti per la “straordinaria opportunità d’investimento”…
Il mattone turistico nelle valli bergamasche è “morto” per molte ragioni, prima fra tutte l’incapacità degli amministratori pubblici di gestire l’offerta turistica creando progetti perché più aree insieme offrissero qualcosa di diverso dai “panorami” e dall’ “aria buona”…
Seconda casa in alta Valle Brembana, in una località sciistica fra le più note. Immobile vecchio e a dire vero nemmeno troppo curato, posizione mediamente interessante. Un’agenzia immobiliare mi fa una valutazione e resto letteralmente shoccata: praticamente mi offrono si e no il 30 per cento scarso di quanto l’avevo pagata 30 anni fa….. Perdendo il 70……E’ davvero così? vedo che lei è esperto di case turistiche e in particolare modo della “mia ” zona. Mi dica se devo rassegnarmi ad aver fatto il peggior affare della mia vita
L’articolo è un pò vecchio, ma fa riflettere…..È cambiato qualcosa in questi anni??? Perchè dovrei prendere una casetta, ad esempio a Branzi…gli impianti sciistici come sono??? E d’estate cosa c’è? I miei figli tra qualche anno vorranno ancora salire o….. ci ritroviamo solo noi e con un investimento sbagliato??? Come sta andando questo 2019?
Grazie